MARIA D'ENGHIEN
Maria contessa di Lecce, principessa di Taranto e regina di Napoli attraversa con la sua storia la prima parte del XV secolo.Nacque, forse a Copertino, nel 1367 e fu donna coraggiosa ed energica. Ereditò la contea di Lecce che portò in dote quando, nel 1385, andò sposa a Raimondo Orsini del Balzo, conte di Soleto e di Galatina e, successivamente, principe di Taranto.
Alla morte del marito seppe difendere il suo feudo dalle mire di Ladislao di Ungheria, re di Napoli. Si aggirava per le strade di Taranto, città metropolita del suo Principato, scortata dai famosi cavalieri leccesi e di lei ci ha lasciato una splendida immagine tassiana il Ferrari, il quale la descriveva armata di una pansiera d’argento, tutta ornata di gioie con un elmo del medesimo metallo sopra un gran corsiere.. seguita da duecento cavalieri. Motivi politici o forse l’ambizione la spinsero ad accettare le nozze con re Ladislao che le offrì la pace e la corona di regina. Il Crassullo racconta che sabato 23 aprile si trattò il matrimonio tra lo stesso Re e la signora Principessa… e nel castello fu confermato il contratto per asserzione verbale e il rito si tenne nella cappella di S. Leonardo. Maria a Napoli fu infelice. Morto Ladislao, non senza aver prima ottenuto il titolo di principe di Taranto per il figlio Giovanni Antonio, Maria ritornò alla sua amata Lecce, dove morì nel 1446.
MARIA D'ENGHIEN
Maria contessa di Lecce, principessa di Taranto e regina di Napoli attraversa con la sua storia la prima parte del XV secolo.Nacque, forse a Copertino, nel 1367 e fu donna coraggiosa ed energica. Ereditò la contea di Lecce che portò in dote quando, nel 1385, andò sposa a Raimondo Orsini del Balzo, conte di Soleto e di Galatina e, successivamente, principe di Taranto.
Alla morte del marito seppe difendere il suo feudo dalle mire di Ladislao di Ungheria, re di Napoli. Si aggirava per le strade di Taranto, città metropolita del suo Principato, scortata dai famosi cavalieri leccesi e di lei ci ha lasciato una splendida immagine tassiana il Ferrari, il quale la descriveva armata di una pansiera d’argento, tutta ornata di gioie con un elmo del medesimo metallo sopra un gran corsiere.. seguita da duecento cavalieri. Motivi politici o forse l’ambizione la spinsero ad accettare le nozze con re Ladislao che le offrì la pace e la corona di regina. Il Crassullo racconta che sabato 23 aprile si trattò il matrimonio tra lo stesso Re e la signora Principessa… e nel castello fu confermato il contratto per asserzione verbale e il rito si tenne nella cappella di S. Leonardo. Maria a Napoli fu infelice. Morto Ladislao, non senza aver prima ottenuto il titolo di principe di Taranto per il figlio Giovanni Antonio, Maria ritornò alla sua amata Lecce, dove morì nel 1446.
MARANGELLA
Una leggenda massafrese, che si fa risalire più o meno all’anno Mille, racconta del mago Greguro e della sua bellissima figlia Margherita o Marangella, una fanciulla dai capelli biondi, dagli occhi profondi e dal viso gentile. Greguro era un dotto botanico greco il quale dalle erbe, dalle radici e da alcuni rettili ricavava dei segreti farmaci onde guariva e alleviava i sofferenti.
Greguro e sua figlia vivevano nella zona più impervia della gravina e la ragazza si aggirava per i dirupi in cerca delle piante medicinali che servivano al padre e lo faceva anche di notte, guidata dai profumi delle erbe e dei fiori. Questo suo vagare notturno per le campagne fece sì che uno zelante catalano, istigato dalle solite comari invidiose, la incolpasse di stregoneria, accusandola di aver fatto un patto conil diavolo proprio perché riusciva a distinguere le erbe al buio. Fu condannata al rogo, ma venne salvata all’ultimo momento dall’intervento del capo religioso e civile della comunità, l’igumeno Anselmo, saggio e prudente dignitario. Greguro riconoscente dipinse una dolce Madonna bizantina sulla roccia
CATERINA
Si dice che Caterina, figlia di Renzo delli Falconi, avesse solamente diciotto anni quando fu decapitata e gettata dalla torre rotonda del castello di Pulsano. Il misfatto avvenne con il consenso del marito, Umberto, il quale per la sua complicità ricevette una piccola proprietà nelle terre di Ugento.
Gli abitanti del luogo sostengono che nelle notti di luna piena può ancora oggi capitare di scorgere una figura, vestita di bianco e con i capelli tanto biondi da sembrare di oro, che si aggira per gli spalti del castello. La fantasia popolare la chiama la donna a mezzobusto.
Centro della Cultura per l'infanzia
Che cosa è:
Il Centro della Cultura per l'Infanzia è un luogo di riferimento ludico-educativo-formativo e culturale per bambini, compresi nella fascia di età 0-11 anni, genitori, educatori, attivo sul territorio dal 2012.
Rappresenta una nuova sfida sulla qualità pedagogica e organizzativa dei servizi per l'infanzia sul nostro territorio tesa ad affermare il principio secondo il quale fare educazione significa creare luoghi che parlino del valore dell'infanzia, dei diritti di cui tutti i bambini dovrebbero godere, ambienti sicuri, accoglienti, curati all'interno dei quali favorire il benessere, la socializzazione, l'apprendimento, ma anche la ricerca educativa, la raccolta di documentazione ediffusione della stessa.
Cosa offre:
Sono attivi servizi per le diverse età dei bambini:
- BIBLIOTECA "Acclavio Kids"
- LABORATORI (di lettura, gioco, creativi, gioco libero)
- PRESTITO LIBRARIO
- LABORATORI DI RICICLO
- LETTURA ANIMATA
- LETTURA AD ALTA VOCE
Servizi per genitori, insegnanti, educatori
Servizio di consulenza psicopedagogica
Servizio di formazione/informazione
Alle Scuole Primarie e Secondarie Inferiori, all'inizio di ogni anno scolastico, offre un programma ricco e articolato di proposte teso a potenziare ed integrare l'offerta formativa ordinaria.
Come si accede:
- Nel periodo scolastico: tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00
attività con le scuole con prenotazione obbligatoria;
- Martedì e Giovedì: dalle ore 15.00 alle ore 17.30 aperto a tutti.
I bambini devono essere accompagnati da genitori, nonni o baby sitter
La partecipazione a tutte le attività e ai servizi è gratutita
Le attività che si svolgono sono a cura dell'equipe multidisciplinare stabile: n. 1 psicologo, n. 1 pedagogista, n. 2 educatrici, n. 2 bibliotecari, già in servizio presso il Civico Ente.
CONTATTI
Via Pisa
099/7795253
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