Per scrivere un curriculum efficace è necessario fare attenzione alla forma e rispettare alcune regole fondamentali:
• deve essere chiaro, leggibile, ordinato e senza errori, scritto con il computer su carta bianca, formato A4 e senza intestazioni;
• la lunghezza non dovrebbe superare quella di due fogli dattiloscritti: due pagine sono sufficienti per essere esaustivi e riassumere la propria vita professionale senza inutili dettagli;
• suddividere le informazioni per aree articolate in un ordine ben definito, distanziandole con righe e spazi per evidenziarle meglio;
• il tempo verbale deve essere uguale per tutto il documento (non utilizzare mai il passato remoto);
• usare la terza persona singolare;
• autorizzare al trattamento dei dati personali ai sensi della legge n.675/96.
Ci sono 3 schemi a cui è possibile attenersi:
• cronologico
• funzionale
• combinato
Schema cronologico
Il curriculum è strutturato come un elenco ordinato nel tempo di studi ed esperienze lavorative partendo dalla recente fino ad arrivare alla più remota.
Vantaggi e svantaggi:
Esalta la progressione in carriera ed è ideale per chi ha un percorso di formazione e lavoro molto specialistico. E’ sconsigliato a chi ha un’esperienza lavorativa limitata e con interruzioni.
Schema funzionale
Il curriculum è incentrato sulle capacità professionali in possesso sulla cronologia delle esperienze avute. Questo schema focalizzato sulle capacità attuali e/o potenziali, perché presuppone che lo scrivente abbia ben chiaro l’obiettivo professionale.
Vantaggi e svantaggi:
E’ ideale per chi ha numerose esperienze lavorative o una carriera molto diversificata e per chi deve coprire qualche buco di carriera. E’ sconsigliato a chi ha un’esperienza lavorativa limitata.
E’ il modello più flessibile, la sintesi tra lo schema cronologico e quello funzionale. La prima parte (dati anagrafici e curriculum studiorum) si articola come lo schema funzionale, mentre la seconda (esperienze lavorative) è organizzato cronologicamente.
Vantaggi e svantaggi:
Evidenzia i punti di forza negli studi e nelle esperienze lavorative di chi è al primo impiego o ha una breve esperienza lavorativa. E’ sconsigliato a chi ha una carriera molto diversificata o dei buchi di carriera.
Il curriculum vitae deve essere personalizzato in modo da far risaltare i punti di forza, facendo attenzione a prendere in considerazione solo quelli che avvicinano il proprio profilo a quello per cui ci si sta candidando.
Si tratta di un momento nel quale deve trasparire professionalità, e questa richiede un certo grado di sobrietà, per cui è, sicuramente, da evitare il ricorso a disegni e foto. Anche se non ancora obbligatorio, il c.v. può essere redatto secondo lo schema europeo: è consigliabile utilizzarlo quando ci si candida per una azienda estera.
LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO
A corredo del curriculum vitae ci deve essere la lettera di accompagnamento.
Questa lettera serve ad indicare perché ci si candida e cosa caratterizza la candidatura. Il primo passo da fare è capire a chi indirizzarla: per un’inserzione è sufficiente un’indicazione generica del responsabile della selezione, mentre se l’obiettivo è quello di essere presi in considerazione da un’azienda che al momento non sta cercando personale, tramite autocandidatura, conviene cercare di scoprire chi è la persona referente (ci sono guide che riportano i nomi dei responsabili o siti internet di riferimento).
Una lettera di accompagnamento in risposta ad un annuncio dovrà essere mirata e proporre la candidatura attraverso un aggancio che rende evidente il collegamento tra il candidato e l’azienda (esperienza nello stesso settore o la conoscenza dei prodotti che le aziende realizzano).
Se, invece, si tratta di un’autocandidatura il testo dovrà contenere alcune indicazioni sulle prospettive future, infatti la convocazione potrebbe avvenire anche dopo diverso tempo per opportunità in linea con le caratteristiche del candidato e in quell’occasione la lettera di accompagnamento verrà riletta dal selezionatore.