Videoconferenza ieri tra il Sindaco Rinaldo Melucci e la sua struttura tecnica con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Mario Turco ed i rappresentanti degli altri enti locali ionici.
Per l'occasione si sono potuti approfondire gli aspetti amministrativi e le scadenze per fare aderire il territorio ionico all'istruttoria del Regolamento UE 2017/825, come emendato dal Regolamento UE 2018/1671, che in sostanza stanzierà le risorse del cosiddetto Just Transition Fund.
Agli enti locali ionici ora il compito di predisporre un primo piano generale di indirizzo, fondato sul modello di sviluppo che già era stato condiviso lo scorso mese di novembre e soprattutto coerente con il documento strategico unitario presentato al reinsediato tavolo del CIS lo scorso 5 marzo.
A margine della sessione il primo cittadino ionico ha ringraziato l'esponente di Governo per aver dato corso agli impegni assunti sulla materia all'ultimo tavolo romano, nonostante la difficile situazione dettata dall'emergenza sanitaria. Il Sindaco di Taranto è tornato, altresì, ad evidenziare l'insoddisfazione della comunità per le grandi dinamiche di riconversione e rigenerazione gestite, ancora oggi, in maniera molto poco efficace da strutture commissariali, eterodirette e slegate dalle reali esigenze dell'area tarantina.
«Sarò chiaro sin da subito - ha commentato il primo cittadino -, nessuno pensi che a valle dell'ennesimo piano e di queste nuove importanti risorse per il nostro futuro, qualcuno che non sia tarantino fin dentro al midollo possa dirci in quale direzione deve svolgersi il nostro sviluppo. Non ripeteremo in questa nuova stagione tutti gli errori della vicenda Ilva e delle bonifiche. Abbiamo già un piano di transizione ecologica, economica ed energetica (Ecosistema Taranto), lavoriamo su questa piattaforma, creata dal basso da cittadini, lavoratori e imprese. La sensibilità che sta dimostrando la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci dà un po' di ottimismo. Solo il premier Giuseppe Conte può far partire davvero da Taranto il green new deal».
Videoconferenza odierna tra il Sindaco Rinaldo Melucci e la sua struttura tecnica con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Mario Turco ed i rappresentanti degli altri enti locali ionici.
Per l'occasione si sono potuti approfondire gli aspetti amministrativi e le scadenze per fare aderire il territorio ionico all'istruttoria del Regolamento UE 2017/825, come emendato dal Regolamento UE 2018/1671, che in sostanza stanzierà le risorse del cosiddetto Just Transition Fund.
Agli enti locali ionici ora il compito di predisporre un primo piano generale di indirizzo, fondato sul modello di sviluppo che già era stato condiviso lo scorso mese di novembre e soprattutto coerente con il documento strategico unitario presentato al reinsediato tavolo del CIS lo scorso 5 marzo.
A margine della sessione il primo cittadino ionico ha ringraziato l'esponente di Governo per aver dato corso agli impegni assunti sulla materia all'ultimo tavolo romano, nonostante la difficile situazione dettata dall'emergenza sanitaria. Il Sindaco di Taranto è tornato, altresì, ad evidenziare l'insoddisfazione della comunità per le grandi dinamiche di riconversione e rigenerazione gestite, ancora oggi, in maniera molto poco efficace da strutture commissariali, eterodirette e slegate dalle reali esigenze dell'area tarantina.
«Sarò chiaro sin da subito - ha commentato il primo cittadino -, nessuno pensi che a valle dell'ennesimo piano e di queste nuove importanti risorse per il nostro futuro, qualcuno che non sia tarantino fin dentro al midollo possa dirci in quale direzione deve svolgersi il nostro sviluppo. Non ripeteremo in questa nuova stagione tutti gli errori della vicenda Ilva e delle bonifiche. Abbiamo già un piano di transizione ecologica, economica ed energetica (Ecosistema Taranto), lavoriamo su questa piattaforma, creata dal basso da cittadini, lavoratori e imprese. La sensibilità che sta dimostrando la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci dà un po' di ottimismo. Solo il premier Giuseppe Conte può far partire davvero da Taranto il green new deal».