Una leggenda massafrese, che si fa risalire più o meno all’anno Mille, racconta del mago Greguro e della sua bellissima figlia Margherita o Marangella, una fanciulla dai capelli biondi, dagli occhi profondi e dal viso gentile. Greguro era un dotto botanico greco il quale dalle erbe, dalle radici e da alcuni rettili ricavava dei segreti farmaci onde guariva e alleviava i sofferenti.
Greguro e sua figlia vivevano nella zona più impervia della gravina e la ragazza si aggirava per i dirupi in cerca delle piante medicinali che servivano al padre e lo faceva anche di notte, guidata dai profumi delle erbe e dei fiori. Questo suo vagare notturno per le campagne fece sì che uno zelante catalano, istigato dalle solite comari invidiose, la incolpasse di stregoneria, accusandola di aver fatto un patto conil diavolo proprio perché riusciva a distinguere le erbe al buio. Fu condannata al rogo, ma venne salvata all’ultimo momento dall’intervento del capo religioso e civile della comunità, l’igumeno Anselmo, saggio e prudente dignitario. Greguro riconoscente dipinse una dolce Madonna bizantina sulla roccia