Appartiene al periodo mussoliniano il PALAZZO DELLE POSTE ITALIANE che, per dimensioni e uso dei materiali, rispetta lo stile "classico" dell’architettura fascista. Il suolo venne acquistato dal re Vittorio Emanuele III nel 1935 "XIII anno dell’Era Fascista" (così come è riportato nel contratto registrato dall’allora Ministero delle Comunicazioni). Il progetto venne redatto da Cesare Bazzani, romano, ingegnere e architetto.
La sua costruzione fu completata nel 1937. E’ la tipica architettura di rappresentanza del regime con ampio uso di marmi per la facciata e anche nelle sale. Il Palazzo ha delle dimensioni notevoli, appositamente studiate per conferirgli una marcata monumentalità e consentire che fosse ben visibile anche dal mare. L’edificio è alto quasi 23 metri, in cui ci sono solo quattro piani, e la torre che abbellisce il prospetto principale si sopraeleva di altri 17 metri.
I quattro prospetti sono rivestiti in mazzaro e pietra calcarea di Trani fino al 1° piano, e da intonaco speciale e pietra artificiale per la rimanente altezza. L’edificio è stato restaurato di recente dall’Ente Poste Italiane e riportato al suo originario splendore.