Negli anni '60, quando Taranto si scopriva "città", monsignor Guglielmo Motolese chiamò il famoso architetto Gio Ponti per donare a Taranto un'altra cattedrale. Nacque la Concattedrale Gran Madre di Dio, una nave che solca idealmente le acque delle vasche sottostanti, dove si specchia la vela realizzata al posto del campanile.